QUADERNO CINEMA  mauridal film.it

periodico di commenti e critica cinematografica

SPACCAPIETRE. un film dei fratelli De Serio

Spaccapietre

Un film scritto e diretto da due fratelli, Gianluca e Massimiliano De Serio, esperienza che ha illustri precedenti e direi una lunga storia cinematografica .A partire dai fratelli Taviani, passando per i fratelli Coen, ancora ,i Vanzina, per i Manetti Bros, più di recente per i fratelli D Innocenzo. Questo film è’ una una conferma dunque di come due singole identità accomunate dalla passione per il cinema, possano trovare una coincidente visione di una realtà da raccontare. Nell’essere fratelli vi è quindi un valore in più , quando si tratta di recuperare racconti o fatti familiari vissuti o ascoltati da racconti di padri, nonni e altri. E’ il caso del film dei fratelli De Serio ,Spaccapietre che prende spunto dal racconto della fine tragica della nonna dei due registi , dedicando o col film a ricordarne la figura ,raccontando appunto la terribile e miserabile vita dei braccianti stagionali . quelli che lavorano nei campi dei latifondisti in Italia, in Puglia . Braccianti italiani o per lo più immigrati di colore , senza alcun diritto ,anzi braccianti , arruolati da caporali al nero, e destinati ad uno sfruttamento che in condizioni di lavoro e vita pessime, al limite della sopravvivenza, possono causare , morte e tragedie sociali. E’. Il tema del film , dove il racconto si sviluppa attraverso alcuni personaggi , Giuseppe padre di Antò, ragazzino , che dopo la morte della mamma Angela appunto bracciante nei campi, è rimasto a vivere con il padre Giuseppe a cui è molto legato, e reciprocamente anche ricambiato da un grande affetto , nel ricordo della mamma . Un Padre come Giuseppe già afflitto da menomazione ad un occhio che lo costringe ad abbandonare il suo lavoro nella cava di pietre , per adattarsi a lavorare anche lui nei campi come bracciante al fine di sopravvivere con il figlio da crescere e mantenere. Un racconto amaro che il film svolge , ricordando il neorealismo migliore un cinema di impegno e di narrazione con immagini drammatiche con evidenti violenze disumane, ma al contempo , immagini delicate nel rapporto padre figlio o anche nei ricordo di Antò della mamma Angela che Giuseppe promette di al figlio di ritrovare un giorno. Un racconto che scorre con poche sorprese , il latifondo, i caporali il padrone che controlla e tutti gli operai braccianti che sfruttati lavorano in pessime condizioni. Anche Giuseppe e il figlio Antò sono tra questi . La vita dopo il lavoro è altrettanto difficile Giuseppe e il figlio persa la casa vivono nelle baracche con gli altri in condizioni di estrema difficoltà, Le figure dei padroni e dei caporali sono trattate con spietato realismo ,ma nulla cambia nel ‘equilibrio della vita tra schiavi e padroni , e il lavoro continua implacabile ogni giorno. A poco vale per Giuseppe e il figlio del la presenza d un personaggio femminile , anche lei bracciante , che era amica di Angela e conoscendo il figlio e Giuseppe si limitano a ricordarne la fine per stenti e malattia . Qualcosa si insinua nel racconto , la figura del padrone diventa sempre più odiosa fino a presentare scene di sfruttamento anche sessuale delle donne braccianti. Dunque Giuseppe da uomo mite e affettuoso padre , cova sentimenti di ribellione , la narrazione continua però nella tranquilla normalità , e quando Giuseppe una sera in baracca regala ad Antò la mazzuola del nonno spaccapietre , appunto oggetto di lavoro duro , ma anche strumento di possibile uso violento, si apre una svolta nel racconto che lo spettatore non si prefigura , perché il vero Giuseppe si scatena nel finale Pulp del film , e i registi fanno un evidente omaggio cinefilo allo stile Tarantino , Pulp e dintorni , quando durante una festa in casa del padrone il piccolo Antò passa la mazzuola al padre affinché una scatenata reazione contro tutte le ingiustizie e i soprusi e gli sfruttamenti si concentrano sulla testa dl vecchio latifondista e dei suoi caporali a difesa. Un finale dunque dirompente e sconvolgente rispetto alla narrazione lineare del film, ma che gli autori evidentemente sentivano necessaria , per chiudere il film con la piena definizione del personaggio Giuseppe , ottimamente interpretato da Salvatore Esposito, ma anche dal giovane Samuele Carrino come Antò figlio che nelle immagini di chiusura del film corre via con l’immagine onirica della mamma Angela finalmente ritrovata. ( mauridal)

Si è conclusa la 77 ^mostra del cinema di Venezia ( mauridal)

Si è conclusa la 77 ^mostra del cinema di Venezia ,edizione coraggiosa e indispensabile per tutto il cinema per riaffermare la presenza dell'arte cinematografica sempre anche nei periodi di pandemia come questo che attraversiamo. La scelta di Alberto Barbera Direttore della mostra è stata di dare spazio alle cinematografie meno conosciute se non addirittura escluse dal circuito del cinema commerciale e quindi invisibili al grande pubblico. Scelta condivisibile e giusta, sperando di continuare a vedere nelle sale di cinema film di qualità , condividiamo anche le scelte delle giurie circa i premi dei vari concorsi che da Venezia potranno avere una visibilità , altrimenti negata. Ecco di seguito in sintesi i film premiati. - Venezia 77 Concorso PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: Chaitanya Tamhane per il film THE DISCIPLE (India Regia: Chaitanya Tamhane Produzione: Zoo Entertainment Pvt. (Vivek Gomber) Lingua: marathi, hindi, inglese, bengali Paesi: India ----- SPY NO TSUMA (MOGLIE DI UNA SPIA) Venezia 77 Concorso LEONE D’ARGENTO - PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a: Kiyoshi Kurosawa per il film SPY NO TSUMA (MOGLIE DI UNA SPIA) (Giappone) Regia: Kiyoshi Kurosawa Dorogie Tovarischi! (Cari compagni!) Venezia 77 ConcorsoPREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a: DOROGIE TOVARISCHI! (CARI COMPAGNI!) di Andrei Konchalovsky (Russia) Cinema Condividi su Regia: Andrei Konchalovsky Produzione: Alisher Usmanov, Andrei Konchalovsky Studios (Andrei Konchalovsky) 120’ Lingua: Russo ----- Nuevo Orden Venezia 77 Concorso LEONE D’ARGENTO - GRAN PREMIO DELLA GIURIA a: NUEVO ORDEN di Michel Franco (Messico, Francia) Regia: Michel Franco Produzione: Teorema (Michel Franco, Cristina Velasco L, Eréndira Núñez Larios), Les Films D’Ici (Charlotte Uzu) Lingua: Spagnolo Paesi: Messico, Francia LEONE D’ORO per il miglior film a: NOMADLAND di Chloé Zhao (USA) LEONE D’ARGENTO - PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a: Kiyoshi Kurosawa per il film SPY NO TSUMA (MOGLIE DI UNA SPIA) (Giappone) PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a: DOROGIE TOVARISCHI! (CARI COMPAGNI!) di Andrei Konchalovsky (Russia) il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a: LISTEN di Ana Rocha de Sousa (Regno Unito, Portogallo) COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a: Pierfrancesco Favino nel film PADRENOSTRO di Claudio Noce (Italia il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a: DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND) di Ahmad Bahrami (Iran) il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: Pietro Castellitto per il film I PREDATORI (Italia). 1Mauridal Mauridal Condivisioni: 1